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AnswerThePublic: il tool per farsi le domande giuste!

By Calendario dell'avvento No Comments

AnswerThePublic: cos’è e perché usarlo

AnswerThePublic è un tool di “search listening” che raccoglie e organizza le ricerche degli utenti dai motori di ricerca come Google e dai social, aiutando le agenzie di comunicazione e marketing a comprendere meglio le esigenze del proprio pubblico.

Come Funziona AnswerThePublic?

  1. Scegli la fonte che ti interessa. Se, ad esempio, devi trovare l’argomento per un post blog, clicca su Google in modo da avere un quadro delle ricerche correlate al tuo tema sul motore di ricerca. Se invece stai cercando ispirazione per un video social, clicca su Instagram o su TikTok;
  2. Inserisci una parola chiave nel campo di ricerca, ad esempio “Museo”;
  3. Il tool genera una mappa con le domande e le frasi più frequenti legate a quella parola;
  4. Puoi scaricare i risultati in diversi formati per analizzarli.

Per cosa può esserti utile AnswerThePublic?

SEO: migliora la visibilità online identificando contenuti strategici.

Content Marketing: crea contenuti che rispondano a domande reali del pubblico.

Ricerca di mercato: raccogli dati direttamente dalle esigenze degli utenti, evitando ipotesi.

Creatività nei progetti

AnswerThePublic è anche utile per individuare trend e idee nuove, stimolando la creatività nelle campagne di comunicazione e garantendo che i contenuti siano sempre pertinenti e tempestivi.

CSS Peeper: Tutto in un’unica estensione

By Calendario dell'avvento No Comments

CSS Peeper: il tool per un’analisi rapida del design di qualsiasi sito

Per chi lavora nel marketing e nella comunicazione digitale, avere uno strumento che semplifica l’analisi dei siti web è fondamentale. CSS Peeper è un’estensione di Google Chrome creata proprio per questo: permette di esplorare velocemente gli stili CSS di qualsiasi sito senza dover accedere al codice.

Come Funziona CSS Peeper?

1. Installa CSS Peeper dal Chrome Web Store.

2. Una volta su un sito, clicca sull’icona dell’estensione.

3. L’estensione mostra i colori, i font e gli stili applicati agli elementi della pagina.

Questo permette di comprendere facilmente la struttura visiva di un sito, utile per chi vuole trarre ispirazione o replicare uno stile in un nuovo progetto.

Utilità per le agenzie di comunicazione

Migliorare il processo di redesign: Spesso le agenzie si trovano a dover ricreare o modernizzare i siti dei clienti. CSS Peeper permette di analizzare rapidamente i colori e le proprietà stilistiche utilizzate, fornendo una base per lo sviluppo del design.

Ottimizzazione visiva: Durante la creazione di campagne di comunicazione digitale, è possibile utilizzare questo strumento per verificare la coerenza dei colori o per studiare l’aspetto visivo di campagne concorrenti.

CSS Peeper: tutto in un’unica estensione

CSS Peeper è incredibilmente utile perché riunisce in un solo strumento tutte le informazioni di design di cui potresti avere bisogno. Non solo puoi scoprire i font utilizzati da un sito, ma anche i colori esatti, rendendolo perfetto per situazioni in cui ti è stato commissionato il restyling di un sito senza ricevere le specifiche tecniche. Così, hai tutte le informazioni stilistiche pronte in pochi clic, senza dover navigare tra complesse righe di codice. Questo ti permette di risparmiare tempo e di mantenere una coerenza visiva impeccabile nel progetto.

Pigment: il tool per una vita a colori

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Pigment by ShapeFactory: il generatore di palette colori che ogni agenzia di marketing dovrebbe conoscere

Quando si parla di creatività, la scelta dei colori gioca un ruolo essenziale. Pigment di ShapeFactory è uno strumento intuitivo che genera combinazioni di colori accattivanti e ben bilanciate, ideale per progetti di branding, design e contenuti visivi.

Come funziona Pigment e perché può essere così utile?

Pigment mette a disposizione una serie pressoché infinita di combinazioni di colori.

Ti è mai capitato di dover lavorare con un logo monocolore e non sapere come abbinarlo per le più svariate declinazioni? Dal sito ai social, passando per i materiali cartacei?
Ecco, Pigment risolve questo problema!

A primo impatto può sembrare troppo dispersivo ma ti basterà cliccare sulla tavolozza a sinistra dello schermo per selezionare i colori di partenza e limitare la scelta della combinazioni.

Ma c’è di più perché, cliccando su ogni combinazione di colore, potrai:

  • scegliere tra 4 diverse gradazioni per ognuno dei 2 colori della combinazione, sempre abbinate tra loro e vedere a tutto schermo l’effetto che fanno queste variazioni sul risultato finale;
  • copiarti i codici colore in CMYK, RGB e Pantone.

Altri segreti di Pigment per risparmiare tempo

Ma non è ancora finita!
Cliccando sul bottone More Actions che trovi in alto a destra in ogni scheda combinazione, potrai:

  • scaricare la combinazione con tutte le sue varianti in tre formati;
  • creare sfondi gradient;
  • virare delle immagini con la combinazione di colori scelta. Le immagini puoi caricarle tu o scegliere da Unsplash con il motore di ricerca interno a Pigment (la ricerca va effettuata in inglese);
  • creare un logo partendo dalla combinazione di colori!

Conclusioni su Pigment

Pigment è uno strumento semplice da utilizzare ed estremamente versatile.
Se ci pensate può essere utile anche per scopi quotidiani come l’abbinamento di vestiti o la scelta dei colori per arredare casa. Grazie alla sua capacità di generare palette equilibrate, può ispirare chi cerca idee fresche per lo stile personale o la decorazione d’interni. Dalla creazione di campagne di marketing alla personalizzazione degli spazi domestici, questo tool trasforma il colore in un gioco creativo.

Meme e Arte: quando l’umorismo rende la cultura accessibile

By Calendario dell'avvento No Comments

Meme e Arte: quando l’umorismo rende la cultura accessibile

L’arte ha il potere di parlare a tutti, ma non sempre riesce a raggiungere il pubblico in modo diretto. In un mondo dominato dai social, le istituzioni culturali stanno trovando nuovi modi per abbattere le barriere, rendendo l’arte più accessibile e vicina alle persone. Un esempio perfetto? L’uso dei meme e dell’umorismo nella comunicazione culturale.

Sì ma cos’è un meme? Un’origine curiosa per un fenomeno digitale

Il termine “meme” fu coniato nel 1976 dal biologo Richard Dawkins nel libro Il gene egoista, per descrivere un’idea, comportamento o stile che si diffonde all’interno di una cultura, replicandosi in modo simile ai geni biologici.
Con l’avvento di internet, la definizione si è evoluta per indicare immagini, video o testi che vengono condivisi e reinterpretati dai social media, spesso con l’intento di far ridere o riflettere. Oggi, i meme sono diventati un linguaggio a sé, in grado di rendere concetti complessi immediatamente comprensibili, accessibili e, soprattutto, virali.

Perché utilizzare i meme in una comunicazione culturale?

Perché l’umorismo funziona!

  • Abbassa le difese: l’arte può intimidire, ma un meme che fa ridere rende l’esperienza più leggera e accogliente;
  • Crea connessione: un pubblico che ride è un pubblico che si sente coinvolto e parte di una comunità;
  • Diffusione virale: i meme sono facilmente condivisibili, rendendo l’arte accessibile a una rete più ampia.

Come utilizzare l’umorismo nella comunicazione culturale?

L’umorismo applicato all’arte e alla cultura è una chiave per aprire nuove porte, rendendo la bellezza e la profondità dell’arte più vicine, senza sminuirne il valore. Proviamo a immaginare l’arte non come un piedistallo da ammirare a distanza, ma come uno specchio in cui possiamo tutti ritrovarci, magari con un sorriso.

Ecco qualche tips che potrebbe esserti utile:

  • Interpreta le opere classiche in chiave moderna, collegandole a situazioni attuali o trend popolari. Che si parli di quadri, statue, opere liriche, piece teatrali… tutto quello che fai può essere materiale da meme;
  • Usa linguaggi e formati social per rendere i contenuti facili da condividere;
  • Invita il pubblico a partecipare: incoraggia gli utenti a creare e condividere i propri meme o a suggerirtene di nuovi!

Non sei ancora convinto? Ecco alcuni esempi!

Gli Uffizi sono approdati su TikTok proprio usando i meme per presentare capolavori in chiave moderna e divertente. Attraverso video brevi e spiritosi, accostano celebri opere rinascimentali a situazioni quotidiane e a trend digitali, rendendo l’arte un’esperienza attuale e coinvolgente.

O ancora, l’account Instagram “Classical Art Memes”: un altro esempio brillante di come l’arte possa essere rilevante e persino esilarante. Con meme che reinterpretano dipinti classici con frasi ironiche e contemporanee, l’account riesce a connettersi con il pubblico sui temi universali dell’umanità: l’amore, la paura, la frustrazione.

Il consiglio di Cultura e Digitale

Con i meme il rischio di “ridicolizzare” l’arte è dietro l’angolo. Se vuoi virilizzare la tua comunicazione affidati a degli esperti della cultura, del digitale e dell’umorismo… eccoci!

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Google Grants: un’opportunità per le realtà culturali

By News No Comments

Google Grants: cos’è e perché può essere utile per la cultura?

Le organizzazioni culturali spesso si trovano a dover fare i conti con budget limitati per la promozione delle loro attività. Ecco perché Google Grants può diventare uno strumento essenziale per raggiungere un pubblico più ampio.
Il programma mette a disposizione fino a 10.000 dollari mensili in crediti pubblicitari da utilizzare su Google Ads, aiutando le realtà del no-profit a migliorare la propria visibilità online senza costi diretti.

Cos’è Google Grants?

Google Grants è lo strumento che Google Ads dedica al no-profit.
Se Google Ads è utilizzato da aziende commerciali per attrarre clienti e generare profitto attraverso annunci a pagamento, Google Grants sfrutta la stessa tecnologia per fini sociali e culturali, consentendo alle organizzazioni no-profit di competere nello spazio digitale senza avere a disposizione gli ampi budget del settore privato.

Come funziona Google Grants

Google Grants è dedicato esclusivamente alle organizzazioni no-profit registrate, tra cui rientrano molte realtà culturali (Fondazioni, Associazioni culturali, etc.). Queste organizzazioni possono creare campagne pubblicitarie nella rete di ricerca di Google per promuovere eventi, progetti e iniziative culturali, raggiungendo così persone interessate al loro settore. Grazie a questo strumento, si può aumentare la visibilità online senza la necessità di grandi investimenti in pubblicità.

Per partecipare al programma Google per il non profit, è necessario effettuare una richiesta di attivazione, registrandosi nella pagina ufficiale di Google.

Per farlo, però, è necessario rispettare dei requisiti:

  • essere organizzazioni no profit registrate
  • essere riconosciute da Percent, oppure essere registrate su TechSoup
  • non essere: una scuola, un’organizzazione sanitaria o un ente governativo

Una volta avviata la procedura Google si prenderà dai 2 ai 14 giorni lavorativi per approvare o meno l’inserimento dell’organizzazione nel programma no profit che prevede anche altre opportunità, oltre Google Grants.

Altre opportunità per il No-profit

Oltre a Google Grants, Google offre altre risorse utili per le organizzazioni Nonprofits:

  • Google Workspace for Nonprofits: strumenti di collaborazione e comunicazione (email, documenti condivisi, ecc.) offerti gratuitamente o a prezzi ridotti
  • YouTube Nonprofit Program: permette di sfruttare YouTube per raccontare la missione e i progetti della tua organizzazione.

Perché Google Grants è utile per il settore culturale

Le organizzazioni culturali, che spesso si trovano a operare in nicchie specifiche, possono trarre enormi benefici da Google Grants. Ecco alcuni esempi pratici:

  • Promuovere eventi: dai concerti alle mostre d’arte, è possibile creare annunci mirati per attrarre un pubblico interessato.
  • Aumentare la consapevolezza: le campagne possono sensibilizzare il pubblico su temi culturali o cause sociali importanti legate all’arte e alla cultura.
  • Sostenere campagne di raccolta fondi: le campagne possono anche supportare iniziative di raccolta fondi per progetti culturali.

Ma quindi Google Grants è così semplice?

Sfruttare al meglio Google Grants non è affatto semplice e ci sono delle regole da seguire, pena la sospensione dell’account.

Sebbene il budget mensile messo a disposizione da Google sia molto alto, impostare una campagna che performi al meglio non è una cosa facile, considerando tutte le limitazioni imposte. Come si può ben comprendere, Google si assicura che il budget reso disponibile gratuitamente sia ben speso.
Una buona conoscenza della piattaforma Google Ad Grants e di conseguenza di Google Ads, è fondamentale per raggiungere dei risultati soddisfacenti.

Ecco perché è importante farsi seguire da professionisti del settore, che aiutino l’organizzazione sin dalla fase di attivazione.

Pensi che la tua organizzazione rispetti i requisiti per aderire al programma Google No-profit e vuoi approfondire il tema?

Contattaci per ricevere una consulenza personalizzata su Google Grants e gli altri strumenti di Google per il Nonprofit!

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SnapInsta: il tool per scaricare contenuti da Instagram

By Calendario dell'avvento No Comments

Cos’è SnapInsta?

SnapInsta è uno strumento che permette di scaricare facilmente video, Reels, foto e storie da Instagram, senza dover effettuare il login.

Come Funziona?

  1. Vai sul sito di SnapInsta
  2. Copia il link del contenuto Instagram (video, foto, Reels, IGTV o storie)
  3. Incolla il link su SnapInsta
  4. Clicca “Download” e salva i contenuti sul tuo dispositivo

Perché usare SnapInsta?

  • Archiviazione di contenuti: quante volte ti è capitato di dover cancellare dei post dai profili Instagram dei tuoi clienti perché non erano più in linea con il brand? Ecco, da oggi puoi farlo più a cuor leggero, scaricando prima tutti i contenuti. Così quando gli tornerà in mente quella campagna del 2013 che ti aveva fatto togliere ma che ora ricorda come straordinaria, potrai dimostrargli che aveva avuto la giusta intuizione a fartela eliminare!
  • Creazione di moodboard: smetti di screenshottare qualsiasi cosa per poi lasciarla lì, nella tua galleria e finire per chiederti “ma perché ho questo screen???”, solo qualche mese dopo. Scarica i contenuti sul tuo computer e crea una cartella inspo da usare in caso di blocco del creator!
  • Discorso interessante nelle storie di un profilo che segui? Non perdere tempo a registrare lo schermo… copia il link su SnapInsta e scarica il video!

A chi consigliamo SanpInsta?

In sostanza crediamo che SanpInsta sia un ottimo strumento per

  • social media manager in cerca di inspirazione
  • docenti che vogliano portare dei reali casi studio
  • professionisti dell’archiviazione

Insomma… Usa SanpInsta consapevolmente: le foto degli ex continua a screenshottarle!

A domani con la prossima sorpresa del Calendario dell’Avvento di Cultura e Digitale!

L’arte per potenziare il business

By News No Comments

Creare connessioni efficaci tra operatori culturali e imprese

Sappiamo già quanto sia importante il sostegno privato per gli enti culturali, ma oggi è sempre più chiaro come anche per le piccole e medie imprese, l’arte e la cultura possano rappresentare una soluzione efficace per comunicare con i propri clienti e prospect.

Creare connessioni efficaci tra operatori culturali e imprese è parte del nostro lavoro.

Occupandoci di fund raising per teatri e festival musicali da oltre 10 anni, abbiamo avuto la possibilità di entrare in contatto con molte aziende e questo ci ha dato lo spunto per trasformare le sponsorizzazioni in vere e proprie esperienze culturali.

Il nostro modus operandi, infatti, non si è mai limitato alla semplice ricerca di fondi privati per le istituzioni culturali ma punta a creare delle sinergie che leghino l’impresa all’ente in modo da stabilire un rapporto più duraturo e la creazione di un nuovo pubblico per entrambi.

 

L’arte per potenziare il business

Nel mondo contemporaneo, l’arte non è più confinata alle gallerie, ai musei o ai teatri ma ha trovato una nuova casa nelle imprese, diventando una potente alleata nel miglioramento delle performance aziendali e nella creazione di esperienze uniche e autentiche per clienti e dipendenti. L’organizzazione di eventi culturali per le aziende rappresenta una strategia innovativa per rafforzare il brand, stimolare la creatività e migliorare la reputazione aziendale.

Nell’era dell’Economia dell’Esperienza, infatti, i consumatori cercano autenticità e significato. L’arte permette alle aziende di esprimere la propria identità in modo unico e di creare esperienze memorabili che vadano oltre il semplice prodotto. Investire in eventi culturali significa offrire ai clienti e ai dipendenti esperienze che toccano la sfera emotiva, rafforzando il legame con il brand.

 

Vantaggi per le aziende

1. Innovazione e creatività: gli eventi culturali stimolano la creatività all’interno dell’azienda, portando a soluzioni innovative e miglioramenti nei processi produttivi.

2. Miglioramento dell’immagine e posizionamento del brand: sponsorizzare o organizzare eventi culturali migliora la percezione dell’azienda, rafforzando la sua reputazione come promotrice di cultura e arte.

3. Coinvolgimento degli stakeholder: eventi culturali coinvolgono dipendenti, clienti e partner, creando un senso di comunità e rafforzando le relazioni.

4. Responsabilità sociale d’impresa (CSR): investire in arte e cultura contribuisce alla CSR, dimostrando l’impegno dell’azienda verso il benessere sociale e culturale.

Co-progettare: un nuovo legame tra arte e impresa, oltre le sponsorizzazioni e il mecenatismo

Quando si parla del rapporto tra arte ed impresa, tradizionalmente si tende a considerare questo rapporto o in termini di benevolenza e mecenatismo, con comportamenti di tipo filantropico, o legato alla sponsorizzazione, in cui la cultura rappresenta un forte leva per il marketing e la promozione dell’impresa. Questa distinzione appare riduttiva poiché non esaurisce le molteplici motivazioni che possono spingere un’impresa a interagire con artisti o organizzazioni culturali e il ruolo che ciascun attore gioca all’interno della relazione stessa.

Una volta che la sinergia tra i soggetti coinvolti è stata stabilita, una volta che obiettivi e valori sono stati allineati, arte e impresa devono lavorare insieme al fine di co-creare risultati che riflettano questi valori ed obiettivi.

L’instaurarsi di relazioni durature, sia con l’attore culturale che con le comunità nelle quali sono inserite è particolarmente importante nel caso di piccole e medie imprese, per le quali un solido rapporto con il territorio è fondamentale in quanto strettamente correlato alla produzione.

In questo modo si evita anche il rischio di avere “programmi filantropici” non organizzati e senza obiettivi specifici da raggiungere. La tendenza, infatti, è spesso quella di investire un po’ qua e un po’ là senza una precisa logica e senza un piano coerente di gestione degli investimenti e questo sortisce l’effetto contrario nel pubblico, che non è in grado di cogliere quali possano essere i benefit per la comunità e guarda con diffidenza ad interventi di questo genere.

Strategie di implementazione

Per massimizzare i benefici degli eventi culturali, quindi, le aziende devono adottare una strategia ben definita:

Selezione degli eventi: scegliere eventi che rispecchino i valori aziendali e coinvolgano un pubblico diversificato.

Collaborazione con artisti e organizzazioni culturali: stabilire partnership con artisti e organizzazioni per co-creare eventi significativi.

Comunicazione effettiva: promuovere gli eventi attraverso una comunicazione mirata, coinvolgendo media, influencer e stakeholder.

Alcune idee che possiamo realizzare insieme?

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Ti aiuteremo a scegliere il progetto che più senti vicino e a valorizzare la Responsabilità Culturale della tua realtà!

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ArtBonus: Guida completa ai benefici fiscali per la cultura in Italia

By News No Comments

Cos’è l’Art Bonus?

L’Art Bonus è un’iniziativa governativa che favorisce gli investimenti privati nel patrimonio culturale, offrendo incentivi fiscali a coloro che decidono di contribuire al sostegno del patrimonio culturale, incluse le attività teatrali.

Se vuoi approfondire il tema leggi il nostro post blog qui

Quali enti possono beneficiare di Art Bonus?

  • Pubbliche amministrazioni, ovvero il Ministero della cultura – MiC (in tutte le articolazioni), le Regioni, i Comuni, le Province, le Città Metropolitane e le altre Amministrazioni dello Stato;
  • Fondazioni lirico sinfoniche, Teatri di tradizione, Istituzioni concertistico-orchestrali, Teatri nazionali, Teatri di rilevante interesse culturale, i Festival, le Imprese e i Centri di produzione teatrale e di danza ed i Circuiti di distribuzione, i complessi strumentali, le società concertistiche e corali, i circhi e gli spettacoli viaggianti.
  • Istituti e luoghi della cultura di appartenenza pubblica (art. 101 codice BB.CC. e del Paesaggio ovvero i Musei, le biblioteche, gli archivi, le aree e parchi archeologici e i complessi monumentali)
  • Soggetti Concessionari / Affidatari di beni culturali pubblici.

Se fai parte di una di queste realtà culturali e vuoi scoprire di più su Art Bonus possiamo ideare insieme la strategia migliore per coinvolgere aziende e privati!
Clicca qui per contattarci

Art Bonus: chi può usufruire dei benefici fiscali?

Il credito d’imposta è accessibile a tutti i soggetti, indipendentemente dalla natura giuridica, che effettuano erogazioni liberali per la cultura e lo spettacolo tramite Art Bonus.

Il vantaggio fiscale dell’Art Bonus: cosa devi sapere

Il credito d’imposta spetta nella misura del 65% delle erogazioni liberali effettuate.

In base alla categoria del donatore (soggetto privato o di impresa), sono previsti limiti massimi differenti per la fruizione del credito d’imposta.

Nello specifico:

• per le persone fisiche ed enti che non svolgono attività commerciale (dipendenti, pensionati, professionisti), il credito d’imposta è riconosciuto nel limite del 15% del reddito imponibile;

• per i soggetti titolari di reddito d’impresa (società e ditte individuali) ed enti non commerciali che esercitano anche attività commerciale il credito d’imposta è invece riconosciuto nel limite del 5 per mille dei ricavi annui.

Il credito d’imposta maturato deve essere ripartito in tre quote annuali di pari importo.

Le modalità di fruizione sono differenti a seconda della categoria del donatore.
Facciamo due esempi.

Per le aziende

Un’azienda che nel 2023 ha presentato ricavi di impresa (non reddito) pari a 20 milioni di Euro potrà detrarre un massimo di credito di imposta di 100.000 euro (il 5 per mille dei suoi ricavi) e potrà sostenere erogazioni liberali agevolabili fino a una spesa di 153.846 euro (100.000/65%).
Il bonus fiscale di 100.000 euro sarà da scontare in tre rate annue, da utilizzare in compensazione a partire dal 1° giorno del periodo di imposta successivo a quello di effettuazione delle erogazioni liberali.

Per le persone fisiche

Il credito d’imposta massimo maturato da una persona fisica che nel 2023 ha presentato un reddito imponibile pari a 100.000 euro, è pari a 100.000*15%=15.000 euro e quindi le erogazioni liberali agevolabili sarebbero al massimo pari a 15.000/65%=23.077 euro.
Anche in questo caso il bonus fiscale, pari ad Euro 15.000, sarà da scontare in tre rate annue di pari importo direttamente dall’Irpef a partire dalla dichiarazione dell’anno di riferimento di effettuazione delle erogazioni liberali.

Come presentare il credito di imposta?

Tutti i soggetti beneficiari delle erogazioni liberali, sono tenuti a creare la propria pagina dedicata al progetto che intendono sostenere con Art Bonus sul portale artbonus.gov.it.
Questo, insieme al sito istituzionale dell’ente, andrà aggiornato mensilmente con le erogazioni ricevute e il loro utilizzo.

Quando l’ente avrà aggiornato il portale con le erogazioni ricevute, il mecenate potrà inserirle a sua volta e scaricare un’autodichiarazione con tutti i dati della liberalità.

Per beneficiare del credito d’imposta è sufficiente per il mecenate conservare copia del documento che certifica l’erogazione in denaro con la causale di versamento che identifica oggetto/ente beneficiario.

Fai parte di un ente culturale e vuoi scoprire di più su Art Bonus?

Possiamo aiutarti a capire se il tuo ente può usufruirne e, se sì, possiamo ideare insieme la strategia migliore per coinvolgere aziende e privati!

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Hai un’azienda o vuoi donare personalmente a un’istituzione culturale tramite Art Bonus?

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Guida all’Art Bonus in Italia: incentivi per il patrimonio culturale e coinvolgimento del settore privato

By News No Comments

Art Bonus in Italia: incentivi per il patrimonio culturale

Negli ultimi anni, l’Italia ha introdotto diverse iniziative per promuovere la conservazione e la valorizzazione del suo ricco patrimonio culturale. Tra queste, spicca l’Art Bonus, un’iniziativa governativa volta a incentivare la partecipazione privata nel finanziamento di progetti culturali, e che ha prodotto un impatto significativo sul marketing teatrale e sulla vendita di spettacoli teatrali. Ma cos’è esattamente l’Art Bonus e come funziona?

Cos’è l’Art Bonus?

L’Art Bonus è un’iniziativa istituita nel 2014 con l’obiettivo di incentivare le donazioni private a sostegno della cultura. Consente ai cittadini e alle imprese di destinare una parte delle loro tasse a progetti culturali, ottenendo in cambio vantaggi fiscali significativi.

Come funziona?

Le donazioni effettuate tramite l’Art Bonus sono detraibili o deducibili dall’imposta sul reddito delle persone fisiche o dall’imposta sul reddito delle società. Le donazioni possono essere fatte a sostegno di una vasta gamma di progetti culturali, tra cui il restauro e la conservazione di beni culturali, la promozione di attività culturali e artistiche, e molto altro ancora.

Quali interventi puoi sostenere?

Se l’oggetto della donazione è un Bene Culturale pubblico, l’Art Bonus si applica soltanto alle donazioni in denaro destinate a interventi di restauro, protezione e manutenzione. Nel caso in cui la donazione sia destinata ai soggetti concessionari o affidatari di beni culturali pubblici, l’Art Bonus si applica solo se la donazione è indirizzata a interventi di manutenzione, protezione e restauro di un bene pubblico.

Se la donazione è destinata a Istituti e Luoghi della cultura di appartenenza pubblica come musei, biblioteche, archivi, parchi e aree archeologiche, complessi monumentali, alle fondazioni lirico-sinfoniche e ai Teatri di tradizione, nonché alle Istituzioni concertistico-orchestrali, ai Teatri nazionali, ai Teatri di rilevante interesse culturale, ai Festival, alle imprese e ai centri di produzione teatrale e di danza, così come ai circuiti di distribuzione, ai complessi strumentali, alle società concertistiche e corali, ai circhi e agli spettacoli viaggianti, l’Art Bonus si applica solo alle erogazioni liberali destinate a interventi di sostegno.

Se la donazione è destinata a Enti o Istituzioni pubbliche che operano senza fini di lucro e si dedicano esclusivamente all’ambito dello spettacolo (come, ad esempio, Teatri Comunali), l’Art Bonus si applica solo nel caso in cui la donazione sia finalizzata alla realizzazione di nuove strutture, al restauro o al potenziamento di quelle già esistenti.

Vantaggi fiscali per le donazioni culturali

Una delle principali attrattive dell’Art Bonus sono i vantaggi fiscali offerti alle donazioni. Le persone fisiche possono beneficiare di una detrazione fiscale fino al 65% dell’importo donato, fino a un massimo di 30.000 euro annui. Le imprese, d’altra parte, possono dedurre le donazioni fino al 65% del proprio reddito imponibile o dell’Irap, con un limite massimo del 10% del reddito imponibile. Questo sistema di incentivi fiscali rende le donazioni con Art Bonus estremamente convenienti e attraenti per coloro che desiderano sostenere l’arte e la cultura.

Benefici per la cultura e la società

L’Art Bonus ha avuto un impatto significativo sulla cultura italiana, consentendo il finanziamento di progetti culturali altrimenti difficilmente realizzabili. Grazie a questa iniziativa, molti siti storici, musei, teatri e altre istituzioni culturali hanno potuto essere restaurati, ampliati e resi accessibili a un pubblico più ampio. Inoltre, l’Art Bonus ha contribuito a promuovere il coinvolgimento del settore privato nel sostegno alla cultura, creando un legame più stretto tra imprese, cittadini e patrimonio culturale.

A cosa si ispira la formula di Art Bonus?

Art Bonus prende spunto dal mecenatismo. Il mecenatismo ha radici antiche, risalenti all’antica Roma e Grecia, ma il suo apice è stato nel Rinascimento. Qui, mecenati come i Medici a Firenze o i Borgia a Roma, hanno sostenuto artisti come Michelangelo, Leonardo da Vinci e Raffaello, consentendo loro di creare opere iconiche. Nel Rinascimento il mecenatismo non era solo un atto di generosità, ma un modo per dimostrare potere e prestigio.

Il modello di mecenatismo al quale si fa riferimento con Art Bonus è di spunto anglosassone. 
Il mecenatismo anglosassone nel Novecento ha visto un’evoluzione significativa, passando da un modello tradizionale di mecenatismo aristocratico a un sostegno più diffuso proveniente da individui, fondazioni e aziende. Nel corso del secolo, il mecenatismo è diventato sempre più importante per finanziare le arti, la cultura e la ricerca in paesi come gli Stati Uniti e il Regno Unito.

Nonostante le radici profonde in cui affonda il mecenatismo in Italia, però, nel Novecento questa forma di sostegno alla cultura si è andata mano a mano perdendo, sostituita dalle forme di finanziamento pubblico.

Promuovere il coinvolgimento dei privati e delle aziende nella cultura

L’introduzione dell’Art Bonus ha permesso di tornare a coinvolgere i sostenitori privati secondo il modello anglosassone, pur mantenendo centrale il supporto da parte delle istituzioni.
Le imprese possono ora beneficiare di vantaggi fiscali significativi per le donazioni a progetti culturali, incentivando così un maggiore coinvolgimento nel finanziamento e nella promozione della cultura. Questo ha creato un legame più stretto tra imprese, cittadini e patrimonio culturale italiano, garantendo nel contempo la conservazione e la valorizzazione del ricco patrimonio culturale del paese.

Perché donare con Art Bonus

Le donazioni con Art Bonus non solo favoriscono direttamente le istituzioni culturali e artistiche, ma hanno anche un impatto positivo sulla comunità e sulla società nel suo complesso. Sostenere la cultura significa promuovere la creatività, la diversità culturale e l’inclusione sociale. Inoltre, il sostegno finanziario alle attività culturali può contribuire alla creazione di posti di lavoro nel settore artistico e culturale, stimolare il turismo culturale e migliorare la qualità della vita nelle comunità locali.

Perché scegliere Art Bonus

In conclusione, l’Art Bonus rappresenta un importante strumento per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio culturale italiano. Attraverso l’incoraggiamento delle donazioni private e il sostegno del settore privato, questa iniziativa ha contribuito a sostenere numerosi progetti culturali, garantendo nel contempo vantaggi fiscali significativi ai donatori. Continuare a promuovere e potenziare l’Art Bonus è essenziale per preservare la ricchezza culturale del nostro paese e promuovere lo sviluppo sostenibile del settore culturale.

Fai parte di un ente culturale e vuoi scoprire di più su Art Bonus?

Possiamo aiutarti a capire se il tuo ente può usufruirne e, se sì, possiamo ideare insieme la strategia migliore per coinvolgere aziende e privati!

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futuro-digitale- settore-artistico-culturale

Il futuro digitale del settore artistico-culturale

By News No Comments

Liberamente tratto da https://www.ftstrategies.com/en-gb/insights/the-digital-future-of-the-arts-and-culture-sector/

Adattarsi ai cambiamenti

L’industria artistica e culturale sta attraversando ora più che mai profondi cambiamenti. Il periodo pandemico ha solo accelerato i tempi, obbligando molte realtà a misurarsi con il Web ed a passare da esperienze fisiche a digitali.

Ecco 5 case history interessanti di realtà che hanno modificato il loro modo di lavorare, ben oltre le restrizioni legate alla pandemia.

1) Come la Opera North ha creato nuovi introiti grazie a un coro virtuale

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L’Opera North é una compagnia d’opera nazionale con sede a Leeds nel Regno Unito. Ben radicata nel Nord England, ha un profondo respiro internazionale, con lo scopo di diffondere l’opera e la musica per intrattenere, coinvolgere, sfidare e ispirare. Come per molte altre organizzazioni, la pandemia ha comportato una serie di sfide: mantenere il contatto col pubblico, continuare a fare musica, restare a galla economicamente.

L’idea di un coro virtuale è venuta dal lavoro SING ON, una serie di laboratori di canto originariamente organizzati in presenza per gli ultra cinquantaenni della zona di Leeds. Con l’arrivo del lockdown, il gruppo ha deciso di sperimentare delle sessioni virtuali, offrendo questa opportunità anche a un pubblico più ampio.

Il coro virtuale, noto come “Dal divano al coro” è diventato uno spazio in cui tutti possono imparare a cantare le arie dei cori d’opera via Zoom. L’Opera North ha voluto rendere il coro accessibile a tutti, così, invece di imporre un costo alle sessioni, ha preferito sperimentare il modello del “paghi ciò che senti”. Nel tempo, l’Opera North ha attuato un approccio data-driven per ottimizzare la scelta, compreso l’uso di A/B testing per diversi messaggi sul sito e definendo il momento più adatto per inviare mail per migliorare i tassi di apertura e click.

Il programma dell’Opera North ha avuto un enorme successo, con 5.000 prenotazioni da tutto il mondo, il 48% dei quali da nuovi contatti.

2) Come la Galleria dell’Ermitage ha aumentato il coinvolgimento grazie al suo gemello digitale nel Metaverso

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Il Museo Statale Ermitage a San Pietroburgo è il museo d’arte più grande al mondo per spazi espositivi. Fondato nel 1764, può sembrare sorprendente che sia un competitor per esperimenti pionieristici nel metaverso e con gli NFTs. Ma Dmitry Ozerkov, a capo del dipartimento di arte contemporanea, crede che tutti i musei a breve creeranno delle loro copie digitali nel metaverso.

Nella primavera del 2021 il mondo dell’arte tradizionale è stato sconvolto quando Christie’s ha battuto all’asta l’opera di Beeple “Everydays: The First 5000 Days” per la cifra record di 69 milioni di dollari. L’Ermitage ha colto al balzo l’opportunità di sfruttare il crescente interesse nelle tecnologie web3 e a settembre dello stesso anno ha lanciato il suo primo esperimento NFT: cinque riproduzioni digitali dei principali capolavori sono state rilasciate come NFTs. La vendita ha prodotto circa 450.000 dollari.

Nel novembre 2021 l’Ermitage ha aperto le sue porte virtuali alla prima mostra digitale: “The ethereal aether”. È stato allestito un museo gemello sulla base del concetto di metaverso.

All’interno di questo spazio virtuale sono stati esposti 38 NFTs con cui i visitatori potevano anche interagire. In un’intervista Ozerkov ha spiegato che: “in un museo reale non puoi toccare niente, viceversa in questo spazio virtuale si può fare di tutto, giocare con le opere d’arte, renderle interattive, aggiungere dati”.

Questa mostra è stata il primo passo per la creazione del “Celestial Hermitage”. Secondo la galleria, questo è il nuovo museo nella noosfera virtuale, che in futuro sarà trasformato nel ramo digitale dell’attuale museo.

Mentre il metaverso e gli NFT potrebbero non essere il giusto approccio per qualsiasi tipo di organizzazione, il settore culturale è spesso pioniere per emergere nelle future tecnologie. L’Ermitage fornisce in questo senso un grande esempio del tipo di riconoscimento che è possibile ottenere quando si adotta un approccio aperto e sperimentale.

3) Il Black Country Living Museum ha raggiunto un nuovo pubblico diventando il museo più seguito su Tik Tok

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Il Black Country Living Museum di Birmingham (UK) è un museo all’aria aperta esteso per più di 10 ettari che ricostruisce uno dei primi paesaggi industriali inglesi. Come molte istituzioni culturali, è stato fortemente colpito dal lockdown, passando da 350.000 a 90.000 visitatori con una perdita di 5,5 milioni di sterline. La maggior parte dei 270 dipendenti è stata messa in aspettativa e i soli volontari avevano difficoltà a portare avanti il lavoro. Ciò significa che molti degli attori che di solito interpretavano personaggi storici erano stati lasciati senza ruolo.

La manager del BCLM Abbey Bird ha visto il potenziale di tradurre molte di queste capacità in dominio online, perciò il BCLM è diventato il primo museo inglese a unirsi a Tik Tok.

Per adattarsi alla piattaforma, è stato testato anche del contenuto più divertente, come ad esempio il video di un farmacista vittoriano che balla allegramente una canzone di Lana del Rey lungo una strada di ciottoli.

Il canale Tik Tok del museo ha raggiunto 30 milioni di persone in tutto il mondo e attualmente ha 1.3 milioni di followers. La maggior parte dei follower è under 30 e molti di loro non avevano mai interagito con un museo sui social media. E ora che le porte del museo sono di nuovo aperte, c’è stato un aumento dei giovani visitatori. Questo prova quanto sia importante per tutte le organizzazioni sperimentare nuovi canali di comunicazione.

4) Come i portali digitali come Digital Theatre e NT stanno consolidando il ruolo degli abbonamenti digitali nel mondo del teatro

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Non c’è nulla di particolarmente innovativo nell’offrire performance via streaming (il New York Met Opera ad esempio ha lanciato il suo servizio on demand già nel 2012), ma la pandemia ha fatto crescere il pubblico di questo tipo di contenuti e vediamo così un aumento degli abbonamenti digitali.

Durante il lockdown del 2020, il National Theatre ha offerto streaming gratuiti visualizzabili su Youtube ed entro l’anno ciò si è trasformato in una nuova piattaforma streaming: il National Theatre a casa. Sono disponibili contenuti in diretta o d’archivio, con la possibilità di avere abbonamenti mensili o annuali. Esistono anche pacchetti speciali come la National Theatre Digital+ Membership che include l’abbonamento base con eventi esclusivi, notizie e prenotazioni prioritarie.

Servizi come il Digital Theatre Plus è invece specificamente pensato per istituzioni educative e offre una collezione di più di mille film, musical, musica classica, opera, ecc. Sono inoltre disponibili risorse per insegnanti e studenti come riassunti delle trame, biografie dei personaggi, analisi linguistica, contesto storico.

5) Come il noto locale londinese Koko ha reinventato il suo modello di business con un nuova tipologia di membership

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Il disastro ha colpito il locale musicale Koko pochi mesi prima della pandemia, con un incendio che ha danneggiato il tetto nel gennaio 2020. In quel momento era già ben avviato un lavoro di trasformazione del locale londinese in una meta musicale e di ospitalità di primo livello.

Nonostante la battuta d’arresto, il Koko ha riaperto i battenti nello scorso aprile: la profonda ristrutturazione ha portato 16 nuovi spazi, inclusi una terrazza panoramica e ristorante, uno studio di registrazione, una libreria, cucina a vista. Oltre a ciò, il locale sta guardando oltre le possibilità fisiche, integrando funzionalità live streaming altamente specializzate.

Stanno emergendo anche nuovi dettagli sull’innovativa offerta di membership che cercherà di creare una community creativa sia nel mondo fisico che in quello digitale. Questo evidenzia il grande potenziale del modello di business della membership sia in presenza che online. Il Koko ci offre un grande esempio di un’organizzazione che ha intuito il potenziale di questa realtà ibrida prima ancora delle restrizioni dovute alla Covid-19, riuscendo a costruire una relazione più profonda col proprio pubblico sia attraverso il mondo fisico che digitale.

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Articolo liberamente tratto da https://www.ftstrategies.com/en-gb/insights/the-digital-future-of-the-arts-and-culture-sector/